Palazzo Montanari

Note storiche e architettoniche sulla sede prima della SSLMIT e ora del DIT

Ampio edificio eretto nel 1939-40 su progetto di Galliano Rabbi, dello studio dell'ingegner Calvitti, per il ricco commerciante di legname Aurelio Montanari ed intitolato alla figlia.

Risulta, almeno da progetto, la radicale ristrutturazione di un palazzo precedente, alzato di un piano, allargato verso il cortile e riorganizzato negli spazi, nelle partiture e nella decorazione.

Dopo il 1974 passò in eredità all'asilo Santarelli e negli anni '80 è stato sede della scuola media annessa all'Istituto d'Arte, dopo una ristrutturazione interna con suddivisioni per ricavare aule; dal 1990 è sede della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori.

Si tratta di un palazzo di scala monumentale, a tre piani, a corte aperta sul giardino, di stile modernista, con richiami neocinquecenteschi vicini al gusto dell'architetto Cesare Bazzani, ma dalla resa meno qualificata.

L'ampia facciata a tre piani ha il pianoterra ricoperto di finta pietra bianca a rustico, con quattro grandi e spaziate arcate di botteghe, presenti fin dalle origini, e con il grande portale centrale, tra lesene, sovrastato da un ampio balcone; le finestre dei piani superiori sono incorniciate di pietra su fascione e con semplice fondo di mattoni.

Notevole è lo scalone, in vano aperto, a tre rampe e di marmo bianco screziato, con un'ampia tela del '700 bolognese, raffigurante un paesaggio.

Il cortile presenta una galleria su cui è una graziosa loggia ad arcate su sottili colonne di pietra.

Ringraziamo il dr. Gianluca Brusi per queste informazioni storiche.