Daniel Tarnopolsky ha vissuto in prima persona la tragedia dei desaparecidos argentini. Quando aveva 18 anni, in una notte di luglio del 1976, i militari golpisti entrarono in casa sua, a Buenos Aires, e portarono via i suoi genitori. Poi sequestrarono la sorella e la cognata, mentre il fratello, che stava facendo il servizio militare nella ESMA (Escuela Mecánica de la Armada), non fece mai ritorno. Daniel fu l’unico a salvarsi, divenendo un sopravvissuto in clandestinità, costretto a vivere per lungo tempo in esilio, prima in Cile, quindi in Israele (la famiglia discendeva da immigrati russi ebrei) e infine in Francia. Una vita, la sua, spesa per conoscere la verità dei fatti, in un’instancabile ricerca d’identità, di verità e di giustizia, attraverso la partecipazione attiva alla lotta per la difesa dei Diritti Umani. Attualmente fa a parte del Direttivo del Ente Público Espacio para la Memoria y para la Promoción y Defensa de los Derechos Humanos – Ex Esma di Buenos Aires e del Consiglio del Centro Internazionale per la Promozione e Difesa dei Diritti Umani dell’Unesco. In questa sua conferenza metterà a tema l’evoluzione dei diritti umani in Argentina a partire dal Colpo di Stato del 24 marzo del 1976 che portò alla Dittatura di Videla, sotto cui si consuma il dramma dei desaparecidos, alla difficile transizione democratica per arrivare ai giorni nostri, con i processi ai colpevoli in corso e la necessità di continuare a lottare per affermare la memoria, la verità e la giustizia.