David Castillo, poeta e scrittore catalano, terrà una conversazione su Barcellona e il suo paesaggio come entità e identità letterarie. Un viaggio autentico tra i quartieri della città catalana.
La conversazione è stata organizzata nell'ambito delle attività del Laboratorio Permanente di Traduzione Letteraria in collaborazione con la Sezione di Spagnolo nell'ambito degli insegnamenti di Cultura e Letteratura Spagnola e Traduzione Editoriale dallo Spagnolo in Italiano e il Centro di Studi Teatrali del Dipartimento DIT.
David Castillo (Barcellona, 1961) è poeta, romanziere, critico e giornalista. Ha pubblicato sei libri di poesia in catalano e due antologie, tra cui Bandera negra (2000), raccolta straordinariamente personale delle sue poesie. El cel de l’infern (1999) e No miris enrere (2002) sono i suoi romanzi che hanno ricevuto più riconoscimenti. Tra i suoi ultimi libri di poesia compaiono Menta i altres poemes (2005), Downtown (2005) e Esquena nua (2006). Tra i suoi ultimi romanzi: Doble zero (2011), El mar de la tranquil·litat (2010) e El llibre dels mals catalans (2010). Dal 1989 dirige il supplemento culturale dell’Avui, il quotidiano di maggior diffusione scritto in catalano. Ha ottenuto vari premi come poeta, romanziere, critico ed editorialista: Premio Carles Riba per il poemario Game over; Premio Crexells per il romanzo El cel de l’infern (1999); Premio Sant Jordi 2001 per il romanzo No miris enrere; Premio Atlàntida per il miglior articolo in lingua catalana. Nel 2006 gli è stato assegnato anche il Premio di poesia Tratti come miglior poeta straniero per la sua antologia di poesia tradotta in italiano Un presente abbandonato. Poesie in catalano 1981-2005 (Mobydick, Faenza). Dal 1997 è fondatore e direttore della Settimana della poesia a Barcellona e per diversi anni ha guidato la rivista «Lletra de canvi» e ha lavorato come docente all’Università Autonoma di Barcellona. Nel 2014 ha pubblicato il romanzo Barcelona no existeix per i tipi della Editorial Empúries di Barcellona.
Ingresso libero.
Docenti, studenti, assegnisti di ricerca e dottorandi sono cordialmente invitati.